Eccovi i viaggi della Sciura Cleme durante la sua missione diretta alla
ricerca di nuove forme di vita e nuove civiltà, fino ad arrivare là dove nessun
brianzolo era mai giunto prima (o quasi). Questa storia inizia un anno e mezzo
fa.
Non
c’è come alzarsi una mattina e decidere che è giunta l’ora di cambiare vita per
pentirsi prima di colazione. Tale impellente desiderio di cambiamento
dell’esistenza mi accompagna ormai da un paio di mesi, ma al secondo biscotto
al Plasmon intinto nel caffelatte, oltre al biscotto, si scioglie almeno la
metà del mio spirito di ribellione a una vita che non mi piace più.
Anzi,
direi che si spappola, come fanno i biscotti per bambini in una bevanda
incandescente. Perché a me il latte piace incandescente, ma la vita la vorrei
tiepida.
Invece
la mia vita non è così. Mai stata così. La mia vita è un pasticcio. Non un
disastro, perché questo non si può dire. È un pasticcio, e nemmeno di quelli
gustosi. Un pasticcio di palta gusto muffa, direi.
Qualcuno
potrebbe obiettare che il mio desiderio di lottare non è abbastanza energumeno perché
non sto abbastanza male, perché non ho abbastanza problemi. Giusto. Di problemi
potrei averne molti di più e potrei stare peggio di così. Ho studiato dai
preti, i quali mi hanno insegnato che è meglio non sopravvalutarsi e io non
eccello nemmeno nella sfiga. Resta il fatto che la mia vita è un pasticcio.
Ho
due figli adolescenti che mangiano come bufali mannari, un marito, un gatto, sei
collaborazioni che insieme mi garantiscono uno stipendio accettabile solo per
la Libera Repubblica di Svampirulonia (dove sono tutti così svampirulati da
essere incapaci di farsi pagare), una casa che deve avere come hobby la lotta
nel fango (sport di dubbio gusto che pratica appena esco per andare al
supermercato), una lavatrice che si riempie in maniera autonoma di panni
sporchi. Non sono in possesso di alcun elettrodomestico che funzioni in modo
corretto. Persino il computer portatile non si può più portare da nessuna parte
perché ha la batteria rotta e se gli stacco la spina si spegne. Anch’io sono
così: se mi stacchi la spina mi spengo. Di recente mi capita che la spina si
stacchi da sola. La lavastoviglie ha il tubo dell’acqua che non funziona e non
mi risulta che i piatti sporchi si possano lavare a secco. Ho provato ad
aggiustare il tubo e il risultato è che, dopo aver allagato la cucina, la
lavastoviglie è defunta. Aveva solo 17 anni. Tutti mi prendono in giro perché
dicono che devo baciarmi i gomiti che la lavastoviglie sia vissuta così a
lungo. Per quanto mi riguarda penso che un elettrodomestico dovrebbe essere
concepito per durare molto più a lungo. Ci lamentiamo che il mondo è sommerso
dai rifiuti e poi riteniamo normale che una lavastoviglie non debba diventare
maggiorenne.
Mi piace. Mi piace molto! Ti prego, continua a scriverlo
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